Gli scavi in relazione: la nuova frontiera dello schifo alpinistico.

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Un’altra chicca da uno degli autori di “Arte e Alpinismo”. La confusione regna sovrana nei principi etici di montagna di Florian Kluckner, coautore con Heinz Grill del libro “Arte e alpinismo”. Confusione nei loro principi, ma dall’esterno si capisce anche troppo bene il punto in cui l’alpinismo finisce e comincia l’arte malata di scavare gli appigli sulle multipitch. Arte esercitata con una certa profusione da questo gruppo ispirato da Grill, alpinista forte ed etico sulle Dolomiti, ridicolo trapanatore di appigli in valle del Sarca, le cui rocce, evidentemente, non sono considerate abbastanza sacre da essere rispettate come tutte le altre. 

Ma Florian Kluckner ha portato questa aberrazione verticale ad un nuovo livello, arrivando ad inserire candidamente in relazione il fatto che sull’ultima delle sue creazioni artistiche in parete ha scavato gli appigli per poter passare dove gli è sembrato troppo liscio. 

Ed è andato persino oltre, intitolando la via al compianto Giuliano Stenghel, notoriamente contrario a qualsiasi manipolazione artificiale della roccia e in primis quella del Sarca.

Siamo al next level. Vorremmo non veder qualcosa di ancora più eticamente spregevole. Fermiamo questa deriva decisa da pochi e approvata da molti fruitori che non sono in grado di distinguere tra una via naturale e una manipolata. Noi chiediamo ai nostri colleghi della stampa e DELL’EDITORIA di guide verticali di associarsi in questo rifiuto e di respingere foto e relazioni di vie che contrastano con le più normali regole di etica alpinistica. Rolando Larcher è stato il primo a mettere in luce questo scandalo verticale e l’immagine sotto riporta la scandalosa relazione:

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