Ci sei o ci fai? Le guide dichiarano che Il DDL Borghi è stato preparato a loro insaputa.
Il Collegio nazionale delle Guide si decide a pubblicare il documento che circolava da tempo: dicono che non sapevano nulla del disegno di legge Borghi (che spazzerebbe via tutti gli altri dalle falesie e li piazzerebbe anche nelle palestre indoor).
Premessa necessaria
Quanti progetti di legge diventano alla fine legge in questo paese che solo sulla carta è basato sul potere legislativo del parlamento? Nel complesso pochi, fidatevi. Anche quando sono sotto la forma del DDL cioè disegno di legge di ispirazione governativa.
Ma quelli che hanno più chance di sfociare al mare delle leggi definitive sono quelli di cui in pratica non importa a nessuno, eufemisticamente definiti “bipartisan”, che spesso sono un momento in cui i combattenti di destra e di sinistra si ricordano di avere un obbiettivo comune da salvaguardare, cioè l’essere rieletti alle elezioni successive. Momenti di rilassamento in cui la casta si ricorda di essere casta e che, per via di questo “olio”, rischiano di scivolare senza che nessuno si renda ben conto di cosa si sta votando e convertendo in legge.
Il DDL 194 di Enrico Borghi, senatore di Italia Viva (il partitino di Renzi), sulle professioni di montagna, non si propone di sostituire, innovandola, la vetusta legge Bassanini dell’ ’89 e che da allora blocca lo sviluppo dell’attività in falesia, ma semplicemente mira a modificarne il solo articolo 22, in un senso che è chiaramente di inasprimento dell’attuale situazione. Dice infatti che: “saranno invece da considerarsi maestri di arrampicata quei professionisti che si occupano di accompagnare ed addestrare le persone nell’arrampicata su roccia, su strutture artificiali o naturali appositamente individuate dalle regioni, su parere del collegio regionale o nazionale delle guide alpine, ed attrezzate per la pratica sportiva, nonché curare la manutenzione di attrezzature e falesie.”
Basterebbe questo a detestarne il contenuto, ma chi volesse approfondire ulteriormente può farlo a questo link.
La smentita delle Guide
Pur girando da giorni tra gli addetti ai lavori, è stata pubblicata solo oggi la smentita ufficiale del Collegio Guide, in cui le Guide dichiarano sostanziamente che il DDL Borghi è stato compilato e predisposto a loro totale insaputa. Nel comunicato, che pubblichiamo interamente in calce a queste righe, omettono di citare le frasi che abbiamo messo in corsivo sopra, limitandosi a dire “Le Guide alpine Italiane non sono state coinvolte nella stesura di questo disegno di legge e non ne sono promotrici.
Ciò detto, è bene chiarire che l’articolo n. 1 dello stesso disegno di legge non va a creare una nuova figura professionale ma a modificarne una già esistente, quella di Accompagnatore di media montagna, istituita dalla legge nazionale n. 6 del 1989, Art. 21.”
Come se il problema, e il possibile vulnus per Fasi, Cai ed enti di promozione sportiva, fosse completamente inesistente.
E come se fosse credibile che nessuno, all’interno del collegio, potesse ignorare la genesi e il contenuto del DDL Borghi.
Nel complesso noi crediamo che sia stato smascherato e, speriamo, fermato l’ennesimo tentativo di mettere mano alla legge dell’89 in senso conservativo o addirittura peggiorativo.
Il senatore Borghi, per quanto genericamente appassionato di escursioni in montagna, non si alza la mattina e prepara da solo un testo che avrebbe stravolto i già precari equilibri e anzi inasprito l’inaccettabile monopolio didattico delle Guide italiane su ogni roccia alta più di tre metri.
Anche il ritardo nell’emanazione di un comunicato pronto da giorni non è stata una bella figura.
Il Collegio abbia il rispetto anche per le tante guide di altissimo livello e prestigio che da tempo si stanno adoperando per una revisione della vecchia legge in un senso più moderno e utile alla generalità della popolazione italiana che si avvinca al climbing e all’alpinismo. Nella commissione dei formatori FASI per l’allenatore di falesia ci sono ben 5 guide su dieci membri; vorrà dire qualcosa o no?
Ecco di seguito il contenuto del comunicato di oggi del Collegio Guide
Il Collegio Nazionale Guide alpine italiane, visti alcuni articoli usciti sulla stampa nazionale in merito al disegno di Legge del senatore Enrico Borghi (DDL n.194) sulle professioni della montagna, desidera comunicare alcune precisazioni.
Le Guide alpine Italiane non sono state coinvolte nella stesura di questo disegno di legge e non ne sono promotrici.Ciò detto, è bene chiarire che l’articolo n. 1 dello stesso disegno di legge non va a creare una nuova figura professionale ma a modificarne una già esistente, quella di Accompagnatore di media montagna, istituita dalla legge nazionale n. 6 del 1989, Art. 21.
L’articolo in oggetto, semplicemente modifica il nome di questa figura professionale da “Accompagnatore di media Montagna” in “Guida escursionistica di montagna”, inquadrandone l’attività come già faceva la legge 6/89, con alcune specifiche aggiuntive.
Questo articolo, oggetto della polemica sollevata da Associazioni di Guide ambientali, di fatto dà la possibilità, ma non l’obbligo, alle Guide ambientali di vedersi riconosciuta la propria competenza professionale, facendo richiesta di rientrare negli elenchi ordinistici degli Accompagnatori di media montagna, previo adeguamento formativo e superamento dell’esame di abilitazione.
Il Collegio Nazionale resta come sempre disponibile a un confronto nelle sedi governative deputate.
Comments are closed.