Appello ai climbers: Pietra del toro a rischio chiusura

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Il titolo completo sarebbe: “Appello alla educazione dei climbers!”, che frequentano i posti in modo standard, come se ogni location per la scalata e il bouldering fosse uguale agli altri e necessariamente “piegata” alle esigenze di ricerca dell’aderenza, di comodità dei landing, del risparmio sui pernottamenti, eccetera eccetera. Pietra del Toro, uno dei migliori se non il migliore bouldering spot di tutto il meridione italiano è a fortissimo rischio di chiusura perchè i rapporti con la proprietà (ebbene sì, si tratta di terre private!) si sono deteriorati per la mancanza di rispetto delle esigenze degli animali che ci vivono. La foto di apertura è di Emiliano Montanaro.

Ecco cosa scrive lo scopritore di Pietra e di tanti altri super luoghi verticali del sud Graziano Montel:

Sono passati quasi venti anni da quando con Michi (Michele Urbano) abbiamo iniziato a scoprire i massi di arenaria che adornano il lungo declivio che scende dal paese di Campomaggiore fino al fiume Basento; la passione non è venuta meno e continuamo giorno dopo giorno a valorizzare l’area cercando di coinvolgere le realta locali. L’apparetemente lento sviluppo della zona è frutto della ricerca del giusto equilibrio tra arrampicata e impatto sull’ambiente, infatti le nuove aree via via esplorate  cercano infatti di spalmare quanto più possibile l’affollamento. Oltre al rispetto dell’ambiente con i divieti di accendere fuoco o di bivacco che negli anni abbiamo constatato sempe più rispettati occorre fare attenzione anche alle realta produttive della zona. Indubbiamente c’è stato un piccolo incremento di attività nel paese, l’arrampicatore moderno inizia a capire che utilizzare i bar e le case della zona favorisce lo sviluppo anche dell’attività a lui più cara, l’arrampicata. Questa rimane ancora “libera”, libera da costi e biglietti di ingresso e nulla è dovuto, se non moralmente, a chi ci permette di spellarci le dita, ma in ogni caso occorre fare attenzione alle attività econimiche che da quel territorio traggono sussistenza.

Pietra del toro, per chi non lo sapesse, è un terreno privato adibito prevalentemente a pascolo, l’attività lavorativa è l’allevamento non l’arrampicata. In questi anni Michi ha cercato di mediare quanto possibile l’affollamento delle festività con la normale vita del bestiame, per inciso le mucche non conoscono i giorni di festa, ma in questi ultimi tempi si sono verificati sempre più casi di animali impauriti che fuggono e si inoltrano in zone sempre più isolate, scoscese e impervie ove talvota trovano anche la morte.Sicuramente il vostro cane gode molto della compagnia nel bosco ma il bovino lo vede come minaccia ed è bene almeno sul sentiero ch conduce ai blocchi tenere i cani al guinzaglio o molto vicino a voi onde evitare che abbaino. In caso non siano cosi addestrati sarà necessario lasciarli a casa, siete in una proprietà privata.

Inoltre gli animali al pascolo non hanno un albergo in cui rientrare la notte, per loro, al calar del sole resta solo la fioca luce delle stelle e della luna. Non conoscono l’uso delle frontali o delle lampade portatili di vario genere, una luce nel buio è motivo più che comprensibile per scappare.Informare nuovamente i frequentatori sulla gestione del propri cani e sul non attardarsi al buio è un ultimo tentativo strappato in extremis per evitare la chiusura definitiva di questo paradiso di arenaria. 

Concludendo all’interno dell’area di Pietra del toro è vietato:

– abbandonare rifiuti

– danneggiare roccia e vegetazione

– accendere fuochi

– bivaccare e campeggiare

– spaventare gli animali con cani e luci

– arrampicare di notte

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