Sabato 18 gennaio 2025 al settore Polveriera della nota parete spezzina
Che la situazione sia piuttosto precaria in diversi settori della grande parete che si affaccia sul Tirreno a ovest di Portovenere non è un mistero per nessuno. Basta scalare su una delle tante pareti e paretine per accorgersi che molte piastrine sono aggredite dalla ruggine ed è naturale porsi la domanda a riguardo di come sia la situazione all’interno della roccia, nella parte invisibile del fix infisso ormai quasi 15 anni fa (quando va bene). La chiodatura delle pareti a spit infatti risale, per la maggior parte, agli anni ’90 e la maggior parte delle vie sono state richiodate a fix, e raramente a resinati, negli anni ‘2000. Solo ad Atlantide bassa ci sono alcune vie chiodate o richiodate nel 2024, ma si tratta di una fortissima minoranza.
Purtroppo sabato scorso si è avuta la riprova che non tutto ciò che è relativamente recente e sembra buono è effettivamente buono e nella fattispecie si è spezzato il secondo Fix della via Auf Wiedersehen Schwarzenegger, un classico sette 7b+ del settore Polveriera, molto strapiombante e caratterizzato da un passaggio più difficile degli altri proprio in corrispondenza di quel fix.
Quel che rende ancora più preoccupante la situazione è che il fix non si è spezzato a causa di un volo ma in seguito alla semplice trazione verso l’esterno, da parte del climber malcapitato, che lo stava azzerando per arrivare a una presa successiva.
Poteva andare peggio ma poteva andare anche meglio visto che il climber si è ritrovato con la frattura scomposta della caviglia e ha dovuto essere recuperato dal Soccorso Alpino con l’elicottero.
Si ripropone quindi ancora una volta il tema della sicurezza sulle vie vicine al mare e quello ancora più su larga scala della chiodatura e richiodatura affidata alla buona volontà e soprattutto al portafoglio di pochi volenterosi. Salvo che ci si affidi al costosissimo titanio, non si può pensare di affidarsi ai fix piantati al mare per lo stesso tempo per il quale ci si potrebbe aspettare in una falesia “normale” o di Montagna.
Pù che mai, per posti come questi, occorrerebbe una raccolta fondi ben fatta che potesse mettere in sicurezza almeno i settori più frequentati per un numero accettabile di anni.
Nel frattempo, per quello che può valere un avvertimento di questo genere, fate massima attenzione specie nei settori che ricevono poca pioggia e sui primi metri di ogni via, dove una rottura può significare arrivare fino a terra come nel caso della Polveriera.
English
The situation is rather precarious in several sectors of the great wall that faces the Tyrrhenian Sea west of Portovenere; that is no mystery to anyone. It is enough to climb on one of the many walls to notice that many of the plates are attacked by rust and it is natural to ask the question about how the situation is inside the rock, in the invisible part of the fix infixed now almost 15 years ago (when not later). The bolting of the walls with bolts in fact dates back, for the most part, to the 1990s, and most of the routes were re-bolted with fixes, and rarely with glue-ins, in the 2000s. Only at Atlantide Bassa there are few routes bolted or re-bolted in 2024, but these are a very strong minority.
Unfortunately, last Saturday was proof that not everything that is relatively recent and looks good is actually good, and in this case the second fix of the route Auf Wiedersehen Schwarzenegger, a classic seven 7b+ in the Polveriera Sector, which is very overhanging and features a more difficult passage than the others right at that fix, was broken.
What makes the situation even more worrisome is that the fix did not break due to catching a fall but as a result of the unfortunate climber simply pulling outward as he was trying to get to a next hold.
It could have been worse, but it could have been better since the climber ended up with a dislocated ankle fracture and had to be rescued by Mountain Rescue by helicopter.
Thus, the issue of safety on routes near the sea and the even more large-scale issue of bolting and re-bolting entrusted to the goodwill and especially the wallets of a few willing people comes up once again. Unless one relies on very expensive titanium, one cannot expect to rely on fixes planted by the sea for the same length of time for which one might expect at a “normal” or Mountain crag.
More than ever, for places like these, it would take a well-done fundraiser that could secure at least the most frequented sectors for an acceptable number of years.
In the meantime, for what such a warning may be worth, be extra careful especially in the sectors that receive little rain and on the first few meters of each route, where a break can mean going all the way to the ground as in the case of the Polveriera case.
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