Il “gatto” Mejdi Schalck mette in fila i giapponesi
Era esattamente da un anno, cioè da quando Sean Bailey era salito sul gradino più alto del podio, che un non giapponese si aggiudicava la prima piazza del bouldering mondiale. A riuscirci stanotte (ora italiana) è stato il francese Mejdi Schalck, purissimo talento che legge i blocchi come nessuno nel circuito, al momento. Non particolarmente forte fisicamente, il francese ha una grandissima capacità di anticipazione e di controllo del corpo in lancio e il suo modo di risolvere M3 della semifinale maschile è un bagnami di quello che sa fare. Dietro di lui Ogata e Kawamata, con Narasaki fuori dalla finale per una pessima lettura di M1 in semi. Schubert domina la semifinale ma si spegne in finale (6°). Primo degli italiani Piccolruaz 37°, a conferma del periodo lights out del bouldering maschile italiano.
Discorso diverso in campo femminile dove Camilla Moroni ha fatto due eccellenti prove consecutive in qualifica e in semifinale, facendo sperare in un podio finale. Un po’ stanca ma lottando alla grande, Camilla chiude al 6° posto una prima maga americana comunque eccezionale. Non male anche Giorgia Tesio al 12° con un blocco chiuso in semifinale, mentre il 19° posto di Laura Rogora con una sola zona raggiunta racconta bene le difficoltà della romana nel bouldering di alto livello. Assente la Garnbret, via libera ovviamente alla Grossman, davanti alla connazionale Raboutou e alla rediviva Nonaka.
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