I nuovi strumenti d’allenamento: Lekaos & Friends

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Ecco il primo capitolo di una breve serie di articoli dedicati al mondo delle ultime efficaci novità nel mondo dell’allenamento per l’arrampicata

Forti di decine e decine di articoli scritti sull’argomento e con l’esperienza del primissimo libro italiano dedicato all’allenamento per l’arrampicata, Train, ristampato, ampliato e rivisto in sette successive edizioni, sappiamo soprattutto selezionare. Selezionare tra ciò che è valido e ciò che è un’invenzione balzana oppure è una sorta di fishing che riporta a uno shop online di materiali o di servizi.

In rete gira di tutto, da chi ti promette di migliorare in poche settimane a chi posta video più o meno validi a chi appoggia gli specchietti per le allodole sperando di catturare nuovi clienti per tabelle di allenamento online più o meno efficaci. O spera di vendere l’ultimo travetto uguale a tutti gli altri.

Girano tante idee giuste, ne girano alcune sbagliate e soprattutto tante vie di mezzo, comunque difficilmente risolutive se la speranza consiste nel trovare soluzioni rapide e poco faticose al problema di tenersi poco in arrampicata.

in questo nei prossimi articoli ci occuperemo di qualche piccola novità che è sicuramente efficace e che davvero può consentire, se non di operare il famoso balzo di cui sopra, almeno di completare in modo utile e magari divertenti i propri sforzi.

Le app al servizio della scalata

La digitalizzazione globale, che ci vede per la maggior parte del nostro tempo con gli occhi fissi su un cellulare o su un tablet o su un computer, non poteva certo risparmiare chi magari è meno nerd del resto del popolo e passa un sacco di tempo attaccato a una parete. E oggettivamente, negli anni sono cresciute di qualità e di numero le applicazioni dedicate all’allenamento per l’arrampicata. Tralasciando quelle che si occupano di allenamento puro, in un certo senso in sostituzione o complemento delle pubblicazioni cartacee, ci occupiamo invece adesso di quelle che sono in grado di rendere più comodo, motivante e magari anche internazionale quello che andiamo a fare su un pannello. La rivoluzione, in questo campo, l’ha fatta il Moon Board, idea indubbiamente geniale partorita ormai più di 10 anni fa dalla mente di uno dei più forti arrampicatori del mondo, almeno degli anni 80 e 90, l’inglese Ben Moon, dal quale il nome del pannello. L’idea era semplice come l’uovo di Colombo ma efficace e soprattutto fruttuosa vista la quantità, in termini di migliaia di sistemi Moon board venduti in tutto il mondo: un pannello standard da acquistare o da costruirsi in proprio a un’inclinazione definita, anzi due. Set di prese predefiniti e un sistema di luci per contrassegnare gli appigli “validi” da usare lungo una sequenza che sarà valida, appunto per tutto il mondo, da Milano a Tokyo a New York essendo i pannelli e le prese di quel set tutti uguali senza eccezioni. In un istante, grazie alla app collegata al sistema di luci, ecco la possibilità di scalare su delle sequenze a grado abbastanza definito per capire il proprio reale livello e per vedere quanto di più si potrebbe fare tenendosi come i campioni che hanno scalato e memorizzato sulla applicazione delle sequenze di tutti i gradi fino al limite mondiale pensabile. Non si tratta certamente di un nuovo strumento dell’allenamento tout court, perché si tratta comunque di un pannello normalissimo inclinato nel senso dello strapiombo ma è considerabile come una novità che porta un incremento del livello proprio perché è capace di agire sulla motivazione in modo fortissimo, consente di allenarsi motivati anche in piena solitaria, e “testimonia” il proprio livello in un dato momento.

Il kilter Board e affini

Considerate le dimensioni limitate del Moon board e considerate anche alcune scomodità del sistema inventato dagli inglesi, sono poi nate altre realtà, corrispondenti ad altrettante app, che hanno perfezionato l’idea di Ben ma che hanno reso anche i budget indispensabili per l’acquisto Ben fuori dalla portata di un utente medio. Stiamo parlando soprattutto del kit board ma anche il Teson board oppure il Soil board, tutti americani e non molto diffusi nel nostro paese più che altro a causa del prezzo perché un kit board di medie dimensioni non può costare meno di 30 35.000 € e di solito una persona a quel prezzo in garage mette l’auto e non un pannello inclinabile. Tutte queste realtà, che normalmente non si trovano nella casa dei privati ma all’interno delle palestre di più grandi dimensioni, innovano rispetto al Moon board sia per dimensioni che per intuibilità del sistema, perché sono riusciti a rendere gli appigli illuminati sui bordi a 360° in modo che sia sempre riconoscibile la presa da utilizzare sia per le mani che per i piedi. Nei prossimi anni scommettiamo che saranno un punto di forza delle palestre indoor per attirare i clienti ma anche un rafforzativo della motivazione che sono in grado di generare grazie al fatto che su questi pannelli si fanno assai più movimenti rispetto al Moon e che quindi ci si avvicina ancora di più a quello che è il bouldering reale su roccia.

Lekaos, la soluzione per i sistemi più piccoli e per i grandi spraywall

Ultime arrivate, e assai benvenute, sono le app che invece “si adattano” a qualsiasi tipo di muro una persona voglia “schedare” perché possa essere utilizzato in maniera ancora più motivante dei propri amici o dei propri clienti, ma al di fuori di un sistema ufficiale come quello del Moon o quello del kilter. Basta avere o costruirsi un muro, riempirlo di prese, fotografarlo e poi mappare una per una le prese sulla foto e inserirle nell’app. Ci penserà la app a rendere il vostro pannello un nuovo Moon board senza luci, estremamente più economico, perché Lekaos, almeno per adesso, è gratuita e non dovete acquistare nessun tipo di set speciale da far arrivare da chissà dove. La soluzione è ovviamente accoppiabile e compatibile con qualsiasi altro sistema ufficiale: sono tante le palestre che adesso stanno adottando l’accoppiata Moon più Spray Wall dotato di Lekaos in modo che i clienti abbiano sia un punto di riferimento internazionale che uno più locale dove gli amici si possono sfidare o comunque tentare i blocchi riusciti e mappati sulla applicazione dai loro amici. L’ulteriore vantaggio è legato al fatto che i set predefiniti, alla lunghissima, stancano, mentre la possibilità di applicare il gioco a un muro in continua evoluzione può rendere tutto ancora più stimolante.

Ecco la mappatura dello Spraywall dell’A1Climbing di Reggio Emilia

The sample of Lekaos mapping at A1Climbing Gym in Reggio Emilia, Italy

Strengthened by dozens and dozens of articles written on the subject and with the experience of the very first Italian book dedicated to climbing training, Train, reprinted, expanded and revised in seven subsequent editions, we above all know how to select. Select between what is valid and what is a crazy invention or is a sort of fishing that takes you back to an online shop of materials or services.

Everything goes around online, from those who promise you will improve in a few weeks to those who post more or less valid videos to those who lay bait hoping to capture new customers for more or less effective online training tables. Or he hopes to sell the last beam like all the others.

There are many right ideas going around, some wrong ones and above all many middle ground, however difficult to resolve if the hope consists in finding quick and easy solutions to the problem of not holding on while climbing.

in this in the next articles we will deal with some small innovations which are certainly effective and which can really allow, if not to make the famous leap mentioned above, at least to complete one’s efforts in a useful and perhaps entertaining way.

Kilter and friends

Considering the limited dimensions of the Moon board and also considering some inconveniences of the system invented by the English, other realities were then born, corresponding to as many apps, which perfected Ben’s idea but which also made budgets indispensable for the purchase of Ben out of reach of an average user. We are talking above all about the kit board but also the Teson board or the Soil board, all American and not very widespread in our country mainly due to the price because a medium-sized kit board cannot cost less than €30-35,000 and usually a person at that price puts the car in the garage and not a tilting panel. All these realities, which are normally not found in private homes but inside larger gyms, innovate compared to the Moon board both in terms of size and intuitiveness of the system, because they have managed to make the holds illuminated on the edges at 360 ° so that the grip to use for both hands and feet is always recognisable. In the coming years we bet that they will be a strong point of indoor gyms to attract customers but also a strengthening of the motivation that they are able to generate thanks to the fact that on these panels much more movements are performed than on the Moon and therefore even more to what real bouldering on rock is.

Lekaos and friends for smaller and spraywalls

The latest arrivals, and very welcome, are the apps that “adapt” to any type of wall a person wants to “file” so that it can be used in an even more motivating way than their friends or customers, but outside of a official system like that of the Moon or that of the kilter. All you need to do is have or build a wall, fill it with sockets, photograph it and then select the sockets in the photo one by one and insert them into the app. The app will take care of making your panel a new Moon board without lights, extremely cheaper, because Lekaos, at least for now, is free and you don’t have to purchase any type of special set to be delivered from who knows where. The solution can obviously be coupled and compatible with any other official system: many gyms are now adopting the Moon plus Spray Wall combination equipped with Lekaos so that customers have both an international point of reference and a more local one where friends they can challenge or otherwise attempt successful blocks recorded on the application by their friends. The further advantage is linked to the fact that the predefined sets, in the long run, become tiring, while the possibility of applying the game to a constantly evolving wall can make everything even more stimulating.

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