La Fasi e il Pareti Sport Center vincono il ricorso contro i Nas
Annullata la sanzione di 400 euro comminata dai carabinieri
Il 23 Ottobre 2020 il Pareti Sport Center di Parma, la prima sala d’arrampicata di dimensioni europee costruita in Italia, riceveva una visita di una pattuglia dei Nas – Carabinieri, nell’ottica del controllo del rispetto delle normative anti-covid. Era un venerdì, e il lunedì successivo tutte le palestre indoor d’Italia sarebbero comunque state fatte chiudere con Dpcm apposito, poi prorogato e tuttora vigente.
Il Pareti Sport Center, come tutte le strutture affiliate alla Fasi seguiva il protocollo federale approvato dal CTS, comitato tecnico scientifico nazionale, approvazione che conferisce e conferiva al protocollo valenza di legge nazionale.
Malgrado questo i carabinieri verbalizzavano la mancata igienizzazione dei materassi dopo ogni singola caduta dei climbers, comminando al centro 400 euro di multa e tre giorni di chiusura forzata.
La Fasi, nella persona del Presidente Battistella e per la prima volta nella ormai lunga storia federale, prendeva direttamente le difese della sua società, dando mandato all’ Avvocato Francesco Rondini del foro di Spezia, del Consiglio direttivo dell’associazione italiana avvocati dello sport, (www.avvocatisport.it) di ricorrere contro al provvedimento sanzionatorio.
Insomma la Fasi si è messa in Dülfer e ha vinto: oggi il Prefetto di Parma ha annullato la sanzione e archiviato il procedimento nei confronti del Pareti Sport Center, con le seguenti motivazioni:
“Considerato che dall’istruttoria emergono elementi giustificativi per l’accoglimento dello stesso e per la conseguente improcedibilità dell’accertamento sanzionatorio, poiché: -il ricorrente eccepisce di aver rispettato le linee-guida emanate dall’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fatte proprie dal protocollo federale della FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana) con delibera del 26 maggio 2020, le quali non prevedono la sanificazione continua dei materassi sportivi;
-alle succitate linee-guida, in quanto provenienti da un Ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non possono essere applicate misure regionali ulteriormente restrittive.
Insomma una bella vittoria fortemente voluta non solo dal PSC ma anche dalla FASI, che prima del secondo lockdown aveva prodotto un ottimo protocollo per la ripresa in sicurezza della disciplina verticale. Nei giorni successivi il quotidiano locale aveva prodotto titoli “scandalistici” a proposito della chiusura forzata del PSC. Sarà interessante vedere se altrettanto spazio verrà dato all’annullamento del procedimento. D’accordo comunque l’annullamento della sanzione, ma i tre giorni di mancati incassi?