Guide e spit al centro della contesa
Tutto il mondo è paese uno dei più grossi centri dell’arrampicata mondiale non è purtroppo da meno, evidenziando una grossa crisi tra la comunità tedesca che si è radicata economicamente sul luogo, la municipalità che ha capito in ritardo il potenziale turistico dell’area e Aris Teodoropoulos, il principale chiodatore greco, gran sviluppatore di Kalymnos e autore delle principali guide cartacee verticali del paese ellenico. I primi, i “forestieri” riuniti nella cooperativa Panjica, lamentano una possibile copiatura della loro guida da parte di Aris, finanziato in questa operazione editoriale dal Comune di Leonidio. Ma lamentano anche e soprattutto la standardizzazione della chiodatura in senso più popolare (fix vicini) e la tendenza a sovragradare le vie per stimolare il turismo verticale, esperienza già vissuta a Kalymnos dove certamente molte valutazioni sfiorano il ridicolo. Per questo motivo hanno pubblicato una lettera aperta che cerca di stimolare a una discussione presso la comunità verticale. Cose già viste ad Antalya, Kalymnos, Arco, Ten Sleep… Alla fine è sempre il mercato che decide, ma non è detto che il mercato sposti l’asticella della scalata sempre verso una direzione giusta, eticamente fondata e, soprattutto, sostenibile nel medio e lungo periodo. ma una cosa accomuna tutti i contendenti di queste guerre: difficilmente la dicono giusta sulle reali spese sostenute per il materiale piazzato in parete. Vengono comunicate cifre davvero notevoli e, per chi si intende dei prezzi del materiale, apparentemente assai sovradimensionate. Nessuno pubblica le fatture…