Come il fratello (molto) maggiore recensito nel numero precedente, si tratta di un prodotto italiano in legno coi fiocchi, ben realizzato con macchine a controllo numerico di alta precisione. In questo caso è un notevole sovraporta, un po’ più largo della media della concorrenza (ottimo per il gran dorsale) e abbastanza sottile, il che, volendo, consente di accoppiarlo, sopra o sotto, ad altre prese o a un altro trave cui siete affezionati. E’ un ottimo trave per il livello base e intermedio, con preensioni complessivamente “facili”. Secondo noi alterna elementi
eccellenti come tutti gli svasi della parte superiore, comprese le manopole laterali, i due presoni profondi e centrali e la lista centrale più bassa nella parte meno profonda, a cose meno interessanti perché un po’ uguali le une alle altre, come la lunga lista centrale, che però è buona per fare degli incroci o degli spostamenti laterali quando si usa il trave come un mini pan gullich. Sono carine le pinze laterali a patto di non scendere troppo con il pollice. Le due
coppie da usare a dita distese (bi e tridito), piuttosto larghe, tendono a mandare le dita in torsione durante le trazioni. Molto meglio utilizzare a questo scopo i due presoni profondi e centrali come mono,bi e triditi; per favorire questo tipo di utilizzo, facendo spazio alla mano, la tacca centrale è stata opportunamente scavata verso l’interno. Le tacche sopra ai triditi larghi sono