Il fuoriclasse francese Seb Bouin globe-trotter ma anche custode della Ramirole, l’enorme strapiombo che costituisce il gioiello di altissima difficoltà del Verdon, è venuto a capo del suo pluriennale progetto DNA, sul quale ammette di aver passato oltre 150 giorni di tentativi nel corso degli ultimi tre anni. E’ altamente probabile che, dopo la svalutazione di Bibliographie, costituisca davvero il secondo 9c mondiale dopo Silence di Ondra; ma, come dice Seb medesimo, saranno gli altri e il tempo a dirlo. Ecco qui sotto la storia e le impressioni dalle dirette parole di Seb Bouin:
Ho chiodato questa via durante l’estate 2019. Dopo aver effettuato la prima salita di “La Rage Adam” (9b/+), volevo un’altra sfida, qualcosa di ancora più difficile. Mi ero detto che avevo bisogno di una via che fosse davvero al di sopra del mio livello, che mi motivasse a tornare ancora e ancora, qualcosa di bello, impressionante, in un luogo stimolante.
La Ramirole è il posto perfetto per questo. È una falesia che è in condizioni per la maggior parte dell’anno, non lontano da casa mia. Il posto è magico e fa venire voglia di provarci. La conosco a memoria. Ci arrampico da più di 10 anni. Avevo notato che c’era una linea proprio nel mezzo, attraverso l’enorme grotta, in un tratto con pochi appigli. Quando l’ho chiodata vedevo delle prese, ma lo strapiombo era così grande….
I primi tentativi erano stati laboriosi. Non ci capivo niente. Sembrava troppo grande, troppo difficile, troppo disperato.
Alla fine della stagione 2019 ho cercato davvero di trovare dei metodi e di capire la linea.
Nel 2020 ho provato a luglio, agosto, settembre, ottobre e novembre.
Nel 2021 uguale. Quest’anno mi è finalmente riuscita al secondo trip. Prima erano stati 14 giorni all’inizio di aprile. Poi sono tornato a casa per allenarmi per una settimana e sono tornato per un secondo viaggio.
Ed è andata al terzo giorno del secondo trip del 2022.
Il giorno della Rotpunkt
C’erano 10°, vento, tempo asciutto… condizioni perfette.Tuttavia, non avevo dormito tutta la notte. Ero stressato e stanco.Ma c’eravamo, e le buone condizioni mi hanno fatto dimenticare questa sensazione. Sorprendentemente, mi sentivo leggero, volando sulle vie di riscaldamento. Ero in buona forma. E con le condizioni incredibili, ho sentito di avere la mia possibilità. Ma avevo già avuto la mia possibilità così tante volte…
All’inizio della via ero con il pilota automatico senza pensare, come un robot che fa lo stesso compito centinaia di volte.
Sono arrivato al passaggio chiave e ho tenuto le prese. Incredibile. Ma allo stesso tempo dovevo rimanere lucido e non cadere nell’ultimo tratto di 8c+.
Quando sono arrivato in cima all’ultima parte difficile, non capivo bene, avevo tanti dubbi, avevo tanta paura delle ultime prese per paura di cadere. Io c’ero, il progetto DNA era terminato.
Avevo passato così tanto tempo a fare le stesse mosse, cadendo dozzine e dozzine di volte nello stesso posto.
È ancora difficile da realizzare l’idea di esserci davvero riuscito.
Com’è la via
DNA inizia con un’intro di 8c di cinque rinvii per raggiungere un riposo. Poi ci sono alcuni movimenti “moderati” per raggiungere il primo passaggio chiave boulder 8afb (V11).
Devi tirare con il piede giusto come nelle moderne competizioni di boulder. E arrivare a una canna lontanissima. La fisicità del movimento rende quasi casuale la riuscita, ma comunque la percentuale è bassa.
Poi c’è il secondo passaggio chiave della via, un boulder di 8a+fb (V12). Questo passaggio chiave è davvero fisico, con una presa con la mano sinistra da tenere per andare a un rovescio che spesso scivola. Questa sezione dipende abbastanza dall’aderenza. Le condizioni meteo giocano un ruolo importante.
Alla fine di questo passaggio chiave, c’è un riposo che ti permette di recuperare prima di ripartire per l’ultimo combattimento, un 8c+ finale.
Il grado
Ho provato DNA per più di 150 giorni e non ho mai trovato una simile difficoltà su altre vie che ho provato o realizzato finora. Credo che il tempo speso su una via sia un fattore importante per dare un grado e va considerato anche il fatto che questa via mi si addice assolutamente. Per cui propongo 9c, anche se sarà la comunità dei climbers ad assestare una grado nel corso del tempo.