The Nordic Marathon 9b/+ in video per Seb Bouin

E’ uscito dopo qualche mese dalla prima libera, il video della impressionante “Nordic Marathon”, 130 metri di monotiro (!) attraverso l’intera volta del grottone di Flatanger, Norvegia, ad opera del fuoriclasse transalpino Seb Bouin.

Si tratta, a mani basse, del più lungo monotiro del mondo, che richiede un lavoro di squadra per poter garantire sicurezza e condizioni di sollevamento della corda ancora umane. Malgrado questo Seb ha dovuto slegarsi nella più facile parte finale per resistere al “rope drag”. Ecco cosa ne dice:

“È stata una delle idee più folli che abbia mai avuto: attraversare l’enorme grotta di Flatanger attraverso la parte più strapiombante. Adam Ondra mi ha parlato di questa idea prima che ci andassi. Ero davvero entusiasta di dare un’occhiata a questo mega progetto. Ecco il video di questo enorme FA di 130m. Ho chiamato la via Nordic Marathon e ho proposto il grado 9b/+. Ho fatto anche altre due vie difficili durante questo viaggio: La prima ripetizione di Iron Curtain, proposta come 9b da Adam Ondra. Penso sia più 9a+ con le ginocchiere. E ho fatto la terza salita di Change, il primo 9b+ al mondo. Ho proposto il tiro di 9b/+ usando le ginocchiere. Ma il viaggio non riguardava solo la riuscita. È stato l’intero processo in cui la gioia, la felicità, l’emulazione e la motivazione, la relazione, lo stile di vita, la scoperta e gli incontri hanno giocato un ruolo importante. Questa sensazione quando la vita sembra facile e semplice mi dà pace. E con questa pace, non sento più la pressione e lo stress dei miei obiettivi. È raro che tutto vada perfettamente insieme e mi ritrovi a navigare sulla cresta dell’onda. La linea sottile tra successo e fallimento a volte è piccola. E i più piccoli errori possono farti cadere. Tutto era perfettamente in sintonia per realizzare i tanti successi di questo viaggio. La mia forma fisica, i progetti perfetti (non troppo difficili, appena al limite), i migliori partner, le condizioni e la fortuna. Sono così grato di vivere momenti così belli. Questo tipo di viaggio non capita spesso nella vita di un climber. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito, vicini o lontani, a questo.

Ecco il link al film su youtube. Le foto sono di Marco Müller


A few months after the first free ascent, the video of the impressive “Nordic Marathon”, 130 meters of single pitch (!) across the entire vault of the Flatanger cave, Norway, by the transalpine champion Seb Bouin has been released.

It is, hands down, the longest single pitch in the world, which requires teamwork to be able to guarantee safety and still humane rope lifting conditions. Despite this Seb had to untie himself in the easier final part to resist the “rope drag”. Here’s what he says about it:

“It was one of the craziest idea I ever had : crossing the huge cave of Flatanger via the most overhanging part.
Adam Ondra told me about this idea before I went there. I was really excited to check out this mega project.
Here is the video of this huge FA of 130m. I called the route Nordic Marathon, and proposed the 9b/+ grade.
I also did two other hard routes during this trip :
The first repeato f Iron Curtain, proposed as 9b by Adam Ondra. I think it more 9a+ with Kneepads.
And I did the third ascent of Change, the world first 9b+. I proposed the 9b/+ range using kneepads.
But, the trip wasn’t just about sending,.
It was the whole process where joy, happiness, emulation and motivation, relationship, lifestyle, discovery, and meetings, played a big role.

This feeling when life seems easy and simple brings me peace.
And with this peace, I no longer feel the pressure and stress of my objectives.

It’s rare to have everything coming perfectly together and find myself surfing on the top of the wave.
The fine line between success and failure is sometime small. And the tiniest mistakes can cause you to fall.

Everything was perfectly in harmony to make the many successes of this trip happen.
My physical shape, the perfect projects (not too hard, just on the good limit), the best partners, the conditions, and the luck.

I am so grateful to live such beautiful moments.
This kind of trip does not happen that often in a climber’s life.
Thanks to everyone who contributed, near or far, to this one.”