Non c’è niente da fare: i concatenamenti di vie, le deviazioni, le congiunzioni sono sempre un po’ meno affascinanti della linea pura, chiodata e lavorata fino alla salita in libera. Ma è altrettanto vero che non è affatto facile scovare al primo colpo una via naturale e possibile di grado 9; è anzi più logico e immediato chiodare dove sembra che la natura abbia predisposto una linea scalabile e solo dopo rendersi conto che qualcosa di più difficile era presente a pochi metri di distanza.
E’ la storia delle ultime linee di Jorge Diaz Rullo a Margalef, in cui la versione più dura e affascinante si è rivelata solo in un secondo momento, dopo aver conosciuto approfonditamente la parete e le sue pieghe più nascoste. E’ così che è nata “Mejorando la Samfaina”, 9b+, concatenamento delle sezioni più dure di due vie parallele con un breve tratto indipendente. Una nuova sfida per i più tonici in visita nella mecca di conglomerato catalana che già ospita diversi tiri di 9, probabilmente la maggior concentrazione mondiale insieme alla grotta norvegese di Flatanger. Foto di @mtnz_adri
There’s nothing to be done: the links of routes, the detours, the junctions are always a little less fascinating than the pure line, bolted and worked up to the free ascent. But it is equally true that it is not at all easy to find a natural and possible grade 9 route at first glance; indeed it is more logical and immediate to bolt where it seems that nature has prepared a climbable line and, only after, realizing that something more difficult was present a few meters away.
It is the story of Jorge Diaz Rullo’s last lines in Margalef, in which the toughest and most fascinating version was revealed only later, after getting to know the wall and its most hidden folds in depth. This is how “Mejorando la Samfaina” was born, 9b+, enchaining the hardest sections of two parallel routes with a short independent section. A new challenge for the more energetic visiting the mecca of the Catalan conglomerate which already hosts several 9 pitches, probably the largest concentration in the world together with the Norwegian cave of Flatanger. Photo by @mtnz_adri