Pochi giorni fa un sindaco è stato indagato perchè un bambino, in un asilo, si è chiuso le mani in una porta tagliafuoco. Non c’è da stupirsi che all’Aquila il sindaco abbia deciso di chiudere la storica falesia della Madonna d’Appari, adiacente a una strada con traffico veicolare. Nel paese dei magistrati visionari e della ricerca dell’azzeramento di ogni rischio potenziale, il nostro sport, per non parlare dell’alpinismo, sono assolutamente nel mirino, almeno nelle aree più evidenti e frequentate anche da non-climbers. Nella fattispecie l’ordinanza è figlia di una segnalazione dei vigili del fuoco vecchia di 7 mesi, ma scattata ad orologeria appena prima dell’estate, stagione di maggior frequentazione di quella parete su cui molti climbers aquilani hanno mosso i primi passi.
Il problema non è la falesia in sé, il problema è la mancanza di cultura a riguardo dello sport outdoor nel nostro paese. Il coraggio è diventato un disvalore, l’alternativa è considerata devianza, gli infortuni sono trattati dalla magistratura e dai media sempre più come disgrazie evitabili.
Il servizio della tv locale, Aqbox.tv, che riporta la notizia della chiusura, però, fa eccezione e propone una chiave di lettura che si distacca dalla media degli interventi di questo genere; è un servizio ben fatto che vi consigliamo di vedere. Qui sotto il link