In un incidente in discesa dal monte Biaina
Purtroppo è tutto vero, “l’escursionista” recuperato dal soccorso privo di vita sulle pendici del Monte biaina non era affatto un semplice escursionista malcapitato, bensì uno dei più forti arrampicatori italiani di tutti i tempi, Cristian Brenna, milanese innamorato dell’arrampicata sin dai primi anni novanta e da tempo trapiantato ad Arco. Cristian è stato troppe cose per riassumere una vita come la sua in un articolo di giornale e non avrebbe senso ridurre quello che lui ha rappresentato per la scalata italiana in un elenco di campionati, coppe e singole vittorie, oppure di gradi scalati a vista come pochi erano in grado di fare a quei tempi. Cristian ha rappresentato un modo fortunatamente imitato ma purtroppo irripetibile di affrontare la scalata e la vita, con un sorriso e una sfrontatezza unici, totalmente personali, che hanno lasciato una impronta profonda non solo sui suoi amici ma sull’Italia verticale intera. Ha fatto cose estreme buttandoci dentro tutto se stesso ma nel contempo riuscendo a non prendersi mai troppo sul serio, cosa rara di questi tempi. Pareti, che negli anni gli ha dedicato diverse interviste e articoli, si associa al dolore di tutti i suoi incalcolabili amici e della famiglia che era riuscito a costruirsi dopo l’abbandono del mondo agonistico.
Unfortunately it is all true, the “hiker” recovered lifeless by the rescue on the slopes of Monte Biaina was not at all a simple unfortunate hiker, but one of the strongest Italian climbers of all time, Cristian Brenna, a Milanese in love with climbing since the early nineties and long since transplanted to Arco. Cristian was too many things to summarize a life like his in a newspaper article and it would make no sense to reduce what he represented for Italian climbing in a list of championships, cups and individual victories, or of grades climbed on sight like few were able to do at the time. Cristian represented a fortunately imitated but unfortunately unrepeatable way of facing climbing and life, with a unique smile and a totally personal boldness, which left a deep mark not only on his friends but on the entire vertical Italy. He did extreme things, throwing everything into it but at the same time managing to never take himself too seriously, a rare thing these days. Pareti, who over the years has dedicated several interviews and articles to him, shares the pain of all his incalculable friends and the family he had managed to build after abandoning the competitive world.