Degenera la situazione a Tessari

Il “Nucleo Abitanti Rivoluzionari” rivendica le schiodature nella nota località veronese e preannnuncia nuovi interventi di pulizia etica.

Risale a qualche mese fa la schiodatura completa della via “Mamma li Turchi a Tessari, località assurta suo malgrado ad epicentro della scalata no big del veronese grazie all’ottima qualità del calcare sepolto sotto tonnellate di terra e piante e trasformato, con maggiore o minor sforzo a seconda dei casi, in itinerari di arrampicata soprattutto multipitch.

Il nome stesso della via schiodata richiamava il senso dell’invasione che questa zona ha subito negli ultimi anni grazie alla logistica semplicissima e alla vicinanza del casello autostradale di Affi: arrivare, parcheggiare e scalare in meno di 10 minuti, chiacchiere comprese. E difficoltà raramente superiori al 6a, quindi la situazione perfetta per i corsi Cai e per gli scalatori “della domenica” amanti delle difficoltà blande e delle chiodature sicure. Niente di male se tutto ciò non fosse avvenuto senza una pianificazione e un accordo con gli abitanti della zona, che finora avevano subito questa invasione dei terreni coltivati, passando dalle poche vie che c’erano negli anni 90, frequentate da poca gente, a questa ragnatela di spit piantati ovunque, andando a cercare la roccia tra una pianta e l’altra.

Anche un centinaio le automobili parcheggiate nel weekend, tanti furgoni a pernottare senza servizi, per un impatto complessivo immaginabile anche in termini igienici nelle zone dei parcheggi e alla base della parete. I chiodatori storici del veronese hanno visto crescere questa cosa a dismisura, certamente non approvando lo stile e le scelte dei luoghi, ma tollerando la cosa in nome della tradizionale anarchia che regola il mondo delle aperture alpinistiche o pseudo alpinistiche.

Finché non si è arrivati troppo oltre, e il troppo oltre è evidente ogni weekend, fino alla schiodatura in forma anonima della via di cui abbiamo parlato. In quel momento era risultato evidente che la misura era colma e che i residenti, evidentemente non alieni al mondo dell’arrampicata, avevano deciso di prendere in mano la situazione per riprendere in mano un po’ del proprio territorio. Ora è arrivata la rivendicazione della prima schedatura e l’annuncio di altre che verranno, un ottimo monito per chi stesse pianificando ulteriori aperture nell’area: le spese per nuovi fix e nuovi piastrine saranno soldi buttati via perché facilmente verranno asportati dalle pareti in breve tempo. Forse il la è stato dato dagli schiodatori roveretani, che a Castellano hanno recentemente fatto piazza pulita in soli due giorni di tutte le vie della omonima falesia, incautamente pubblicata su una importante guida austriaca: schiodare è possibile, è rapido, non è difficile e potenzialmente può destinare le piastrine “rubate” a destinazioni più logiche e meno impattanti.

Pubblichiamo integralmente il testo del documento:

LA DERIVA POPULISTA DELL’ARRAMPICATA
i danni ambientali del sovraffollamento sono reversibili, quelli sulla vita deve comunità irreparabili Lo PP. ocodenraie del tempo libero ci impone la perdita di identità a favore del benessere deve masse L’unica via per le piccole comunità e decidere del proprio destino
In seguito alla schiodatura della -via” Mamma Li Turchi abbiamo assistito a un’isteria chec-comane-collettiva da parte del popolo tessariano. particolarmente nutrito di caioti e arram-picatori dell’ultim’ora tremolanti per qualche piastrina mancante, affrettati nell’emettere giu-dizi sui probabili responsabili, vani conosciton della storia della scalata in Valdadige, men che meno delle dispute fra gruppi di rocciatori nel corso degli anni Vogliamo quindi rassicu-rare questi arrampicatori esaltati e fanatici: le piastrine che mancano qua e là non le abbiamo tolte noi, tuttalpiù dei vostri colleghi rumegari. I NAR si contraddistinguono infatti per opere di schiodatura totale di vie di arrampicata scelte per i motivi già esposti, i quali vanno oltre le antipatie personali: è dunque inutile che conti-nuiate ad arrovellarvi il cervello sull’identità dei nostri fantomatici membri, non la scoprirete mar per scomodare un noto adagio. ci muoviamo su questo territorio come pesci nell’acqua, ne conosciamo ogni piega e anfratto, agiamo quando meno ve l’aspettate prendendo tutte ie precauzioni necessarie. la nostra identità coincide totalmente con l’azione di schiodatura degli itinerari prescelti. Attraverso tale atto sociale intendiamo ridurre, con l’auspicio di estir-pare, le metastasi del mondo scalatorio veronese che da tempo cercano di estendersi anche rn Valdadige e nel caprinese. lobbies dei trapani, guide alpine, portatori di interesse, promo-tori del territorio: consideriamo questi soggetti degli usurpatori, la nostra antitesi, il nostro obiettivo.
Stavolta è toccato al Leone Nemeo, un -itinerario- che tormenta da anni la popolazione di Tessan e i cui apritori, al pari dell’animale mitologico. possiedono una pelliccia insensibile al dialogo* pertanto. ugualmente a Eracle, solo la forza dei nostri martelli e chiavi ha portato aita stia definitiva sottomissione.
Presto colpiremo nei profondo del cuore, e ancor più duramente, coloro che pensano di agire indisturbati e intoccabili. Nel frattempo, cogliamo l’occasione per augurare a tutti un felice anno nuovo,
Nucleo Abitanti Rivoluzionari
Gruppo apolitico e nonviolento, umile servitore del pensiero critico Oppositore dello combutte fra guido alpino e portatori di interesse Avverso al dogma della standardizzazione Antagonista delle lobbies dei trapani Ostile all’ignavia e al domocratismo
prèt-à•porler Promotore di una gestione consapevole o previdente del territorio e dei flussi turistici