I buoni rapporti tra Federazione internazionale e atleti di coppa del mondo scricchiolano. Non è certo solo la bizzarra decisione di fornire foto di blocchi nell’isolamento pre gara a Meiringen a scaldare gli animi, c’è di più e di più “money related”. La decisone di IFSC di vendere per tre anni i diritti di trasmissione in diretta delle competizioni mondiali alla piattaforma Discovery+ ha lasciato gli atleti interdetti e molto scontenti, sopratutto alla luce del fatto che a tutt’oggi sulla piattaforma YouTube sono disponibili solo gli highlights di gara, peraltro di discutibile qualità. Gli atleti, attraverso un documento comune, ricordano dello sciopero decretato nel 2017 in seguito a una decisione simile. che costrinse la Federazione a fare marcia indietro assai velocemente.
La situazione, almeno dal punto di vista degli atleti, non è cambiata e a loro si aggiungono gli organizzatori delle gare, che vedono penalizzata dall’assenza dello streaming la possibilità di raccogliere pubblicità per finanziarsi.
Almeno Dividere: questo è il motto degli atleti, che vogliono vedere parte di quesi soldi ceduti da Discovery alla federazione per compensare almeno in parte la riduzione di visibilità che hanno loro e i loro marchi di vestiario, scarpe ecc..
E rispolverano un vecchio detto, già in voga persino negli anni ’90: senza atleti non c’è gara e quindi non c’è nulla d negoziare.