Professionista sì, ma non certo “solo” un arrampicatore sportivo. Il belga Sebastien Berthe ha fatto il Nose in libera e la maggior parte delle multipitch estreme più famose del mondo, compreso un lungo infruttuoso tentativo sul Dawn Wall; il che, Ondra è un caso a parte, di solito esclude il 90% di quelli come lui dall’altissima difficoltà in falesia. FOTO DI JULIA CASSOU
Berthe è quindi riuscito sulla Rambla di Siurana, capolavoro di resistenza di dita con un blocco più marcato alla fine. Ecco le sue parole:
“Mi ha fatto sognare per 20 anni e sono super orgoglioso di averla salita. È la mia seconda via di quel grado e mi rende davvero entusiasta per i miei prossimi progetti. Ecco il breve racconto del mio viaggio in Rambla. A gennaio, ho trascorso 3 settimane a Siurana provando duramente su quella via (ho fatto 14 sessioni e circa 25 tentativi in totale). Nelle prime sessioni ero distrutto dalla lunga fatica che la via richiedeva e riuscivo a malapena a fare due tentativi in un giorno con le dita bucate. Non potevo nemmeno sostenere due giorni di fila. Sono migliorato molto velocemente sul percorso. Giorno dopo giorno, mi sentivo sempre meglio e continuavo a cadere sempre più in alto. Dopo alcune sessioni potrei arrivare al boulder finale, ma è qui che inizia tutto su questa via. La battaglia mentale è iniziata anche lì: per una settimana ho continuato a cadere sempre nello stesso punto, con lo stesso movimento. Non riuscivo a tenere quella tasca e cadevo sempre con la sensazione di essere fresco e di non aver combattuto abbastanza. Poi alla fine è andata.”
Professional yes, but certainly not “just” a sport climber. Belgian Sebastien Berthe has made the Nose free and most of the world’s most famous extreme multipitches, including a long unsuccessful attempt on the Dawn Wall; which, Ondra is a special case, usually excludes 90% of those like him from the very high difficulty at the crag. PHOTO BY JULIA CASSOU
Berthe then succeeded on the Rambla di Siurana, a masterpiece of finger resistance with a more marked block at the end. Here are his words:
“It made me dream for 20 years and I’m super proud to have climbed it. It’s my second route of that grade and it makes me really excited for my next projects. Here’s the short story of my trip to the Rambla. In January, I spent 3 weeks in Siurana trying hard on that route (I did 14 sessions and about 25 attempts in total) In the first sessions I was destroyed by the long effort that the route required and I could barely make two attempts in one day with pitted fingers. I couldn’t even sustain two days in a row. I improved very fast on the course. Day after day, I felt better and better and kept falling higher and higher. After a few sessions I might get to the final boulder, but that’s where it all starts on this one. away. The mental battle started there too: for a week I kept falling over and over in the same place, with the same movement. I couldn’t keep that pocket and I always fell with the sensation of being fresh and not having fought enough. Then it finally went.”